Per la fine del 2025 è previsto un accordo di libero scambio tra Unione Europea e India.
In un contesto globale segnato da incertezze, l’India emerge come un mercato promettente per il vino italiano, grazie a un imminente accordo di libero scambio tra Unione Europea e India, previsto per la fine del 2025. Questo accordo potrebbe ridurre significativamente i dazi doganali, attualmente elevati, che ostacolano l’accesso dei vini europei al mercato indiano.
Secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, il vino italiano detiene una quota del 17% nel mercato indiano dell’importazione di vino, con un valore al dettaglio di 33 milioni di dollari. L’Italia è il terzo fornitore a valore, dietro Australia (30%) e Francia (19%). In termini di volume, l’Italia è il secondo paese per importazioni, con circa un milione di litri. Particolarmente promettente è il segmento degli spumanti italiani, le cui vendite potrebbero raddoppiare entro il 2028, raggiungendo i 20 milioni di dollari.
Per consolidare la presenza italiana, Veronafiere ha organizzato la prima edizione di Vinitaly India Preview a New Delhi, in collaborazione con la Camera di Commercio Indiana e l’Agenzia ICE. L’evento mira a rafforzare i legami commerciali e a promuovere il vino italiano in un mercato in espansione.
Le previsioni indicano una crescita del 40% nei consumi di vino in India tra il 2024 e il 2028. Con l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio, il vino italiano potrebbe beneficiare di una maggiore competitività, espandendo la propria presenza in un mercato giovane e in evoluzione.
In sintesi, l’India rappresenta una significativa opportunità per il vino italiano, che, con strategie mirate e una presenza consolidata, può aspirare a diventare un protagonista di rilievo in questo mercato emergente.
Di Carlotta Bernardini
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