In quattro generazioni la famiglia Alesse l’ha fatto diventare una trattoria, continuando a cucinare tutto sulla stufa.
A Leonessa, in provincia di Rieti, c’è un locale a conduzione familiare partito come osteria. In quattro generazioni la famiglia Alesse l’ha fatto diventare una trattoria, continuando a cucinare tutto sulla stufa.
Soltanto adesso, a 157 anni dall’apertura di ‘casa loro’ al pubblico, gli Alesse stanno pensando di allacciare il gas in cucina. “Non ne abbiamo mai avuto bisogno”, spiega la signora Ernesta, quarta generazione di una famiglia di osti che ha sfamato gli abitanti di Leonessa a partire dall’Ottocento, esclusivamente con la cucina economica.

La particolare storia della Trattoria Alesse (o anche ‘Da Felicetta’), che ai piedi del Terminillo, in provincia di Rieti, è un monumento della tavola alla maniera di una volta.
È il 1868, e nel bel borgo medievale a un centinaio di chilometri da Roma il signor Edoardo e la moglie Maria cominciano ad accogliere al loro piano terra, “in una sala dove principalmente si giocava a carte e loro mettevano il vino. Così si faceva all’epoca”. La coppia non ha figli e, alle lamentele di Felicetta — moglie del nipote Igino trasferita da Roma dove viveva con una sorella — per il troppo freddo, invita la giovane coppia a trasferirsi proprio sopra l’osteria. Nel centro del paese, e grazie anche alla stufa di cui abbiamo detto, si stava più caldi, “ed è così che nonna Felicetta è entrata in osteria e non c’è più uscita”. La signora resta vedova giovane, a 40 anni, “ma è stata lei a mandare avanti tutto da sola, lavorando mani e piedi. Piccolina ma tostissima, è morta a 89 anni e qui tutti la ricordano ancora”. La ricorda anche il nome ‘ufficiale’ di quella che man mano è diventata trattoria, “ma per i leonessani, come per chi ci viene a trovare da fuori, siamo ‘Da Alesse’”.

La famiglia continua a vivere nelle stanze sopra il locale fino ai danni del terremoto di Norcia del ’79, “altrimenti sarebbero rimasti tutti lì”, racconta Ernesta. L’osteria era rimasta attiva anche nel periodo duro dell’immediato dopo guerra, “con Felicetta che si occupava di cucinare quello che le persone portavano, anche se non c’erano chissà quali possibilità”. I decenni passano, ma alla stufa non si vuole rinunciare mai. “È sempre accesa, anche in piena estate. Ci si può fare tutto!”, puntualizzano gli Alesse.
La terza generazione, coi fratelli Romolo e Lucia, procede a cuocere così zuppe, stufati, la pasta, “bisogna solo stare un po’ più attenti coi dolci, perché ovviamente nel forno della cucina economica non si può impostare la temperatura. Ma basta conoscerlo bene”. Per le carni alla brace invece c’è un grande camino dedicato, provvisto di griglie. Oggi sono invece Ernesta, la sorella Loredana e il cugino Stelvio a gestire la trattoria — “insieme a mio padre, che ha 80 anni” — lavorando con istinto e conoscenza di ingredienti e tecniche ‘a menadito’ da far invidia a tanti giovani cuochi.
Toccata nuovamente dal terremoto del 2016, alla Trattoria Alesse sono in programma alcuni lavori di ristrutturazione che per la prima volta porteranno qualche cambiamento.
“Abbiamo lavorato ininterrottamente a pranzo e a cena, 365 giorni all’anno”, fa orgogliosa Ernesta, “adesso c’è bisogno di qualche intervento, ma non stravolgeremo assolutamente le cose”. Resteranno le sedie in legno, le tovaglie chiare e le bottiglie di rosso della casa già pronte in tavola. In cucina non spariranno né il camino e nemmeno la stufa “anche se stiamo facendo fatica a trovarne una nuova” e non mancheranno i caposaldi del menu.
CONTATTI
Corso San Giuseppe da Leonessa, 61 Leonessa
0746 922130
Di Carolina Pozzi
Scopri la nostra selezione dei migliori ristoranti italiani, per un viaggio culinario oltre i confini di Roma. Scopri
Comments are closed.