In un’ex officina di Roma apre un bistrot culturale affacciato su Villa Paganini.

Un importante studio di architettura ha ripristinato uno spazio affacciato su Villa Paganini e pensato per un progetto multisfaccettato. Proposte dalla colazione all’aperitivo, una libreria da 10mila volumi, poi concerti e presentazioni

Lo studio di architettura di Amedeo, Paola e Andrea Schiattarella ha sempre gravitato, con la sua sede, intorno all’area della settecentesca Villa Paganini. “Quando si sono concentrati su questo spazio adiacente, per ripristinarlo, hanno immaginato una destinazione allargata”, racconta Martino Bellincampi. L’esperto di comunicazione nonché imprenditore del food ha coordinato la genesi di Shell, così chiamato per via del logo a conchiglia sbucato durante i lavori di restauro. Lì c’è stata un’officina, e un certo ‘sapore’ è rimasto nello stile un po’ brutalista, con pochi fronzoli e cemento vivo, che si è adottato.

Il progetto di Shell si sostiene su tre filoni di uguale peso. Da una parte l’attività ristorativa, con il bistrot aperto dall’ora della colazione ‘rilassata’, le 8.30, fino a quella dell’aperitivo. Si passa naturalmente per il pranzo e si chiude non oltre le 21, anche per tutelare i ritmi del personale. Poi c’è la libreria, che è un vero e proprio negozio, con scaffali affatto ‘di rappresentanza’ ma popolati da 10mila titoli e forse qualcuno in più.

Infine la possibilità di modulare lo spazio per ospitare reading, mostre e incontri, già attiva, che guardano sia alla musica che ad altri settori.

La parte food è diretta da Lele Gabellone (già responsabile, tra le altre, della Ricerca e Sviluppo di Bottega Gamberoni), con la cucina presieduta dallo chef Natale Recine e fondata su ingredienti ben selezionati. Il caffè specialty è quello della torrefazione romana Aliena, i formaggi arrivano da Beppe Giovale, le carni dalla Fattoria Faraoni e da Pulicaro e la pasta fresca dalla già citata Gamberoni.

CONTATTI:

Vicolo della Fontana, 28

Di Carlotta Bernardini

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