Per la prima volta la Guida Michelin premia gli hotel.

Dopo le edizioni in Francia, Stati Uniti e Spagna, è la volta dell’Italia, dove sono stati 146 gli hotel premiati, che si distinguono per offrire esperienze e soggiorni eccezionali.

La Guida Rossa ha annunciato la sua selezione dei migliori alberghi d’Italia a partire dagli oltre 500 hotel già comunque consigliati sulla Guida Michelin. Michelin infatti, in quanto guida per viaggiatori e turisti, è da circa un secolo che affianca alla selezione di indirizzi gastronomici quella di hotel. Dopo 100 anni però ha deciso di dedicare a questi una categorizzazione e una pubblicazione a parte, tutta dedicata ai migliori luoghi dell’ospitalità del mondo (in tutto 5.000).

Le Chiavi Michelin vorrebbero rappresentare un nuovo standard per i viaggiatori, offrendo un’indicazione delle strutture alberghiere che offrono i soggiorni più straordinari. In particolare, Una Chiave indica un “soggiorno speciale”, Due Chiavi “un soggiorno eccezionale” e Tre Chiavi “un soggiorno unico”, uno degli hotel più straordinari del mondo e una destinazione in sé.

È interessante poi sapere che la guida include diversi tipi di concept di ospitalità: dai boutique hotel urbani agli agriturismi rilassanti, offrendo un’ampia gamma di opzioni per ogni tipo di viaggiatore. Ci sono infatti diverse strutture indipendenti, radicate nel territorio e fortemente identitarie, e altrettante legate ai gruppi e mega brand globali dell’hospitality. Proprio come accade per i ristoranti, anche gli hotel vengono scelti in base a 5 criteri: eccellenza nell’architettura e nel design degli interni; individualità, personalità e autenticità; qualità e solidità del servizio, del comfort e della manutenzione; rilevanza della struttura nell’ambito della località in cui si trova; e, infine la coerenza tra il prezzo e l’esperienza offerta.

Negli ultimi anni, l’offerta gastronomica all’interno degli hotel ha assunto un ruolo sempre più rilevante, diventando una leva fondamentale per garantire un’esperienza completa e di alta qualità. È sempre più comune che i ristoranti all’interno degli hotel non siano più considerati semplici servizi aggiuntivi, ma vere e proprie destinazioni gastronomiche spesso guidate da chef di alto livello. E infatti ce ne sono diversi tra i premiati. Da Casa Maria Luigia, l’intima dimora di campagna da 12 camere progettata dallo chef tristellato Massimo Bottura con la talentuosissima Jessica Rosval in cucina, all’Aman Venice dove c’è Norbert Niederkofler a seguire la cucina con una consulenza.

Sempre a Venezia il Cipriani, la cui cucina è stata affidata a Vania Ghidini con la supervisione di Massimo Bottura. Mentre per le Due Chiavi, di cui Firenze possiede il maggior numero, c’è il Four Seasons Hotel con l’executive chef Paolo Lavezzini, il Palazzo Portinari Salviati Residenza D’Epoca dove ha preso residenza Vito Mollica e Borgo San Felice a Castelnuovo Berardega con lo chef Juan Quintero sotto la supervisione di Enrico Bartolini. E poi il Therasia Resort a Vulcano con due grandi destinazioni gastronomiche come il Cappero e i Tenerumi, entrambi Una Stella Michelin. Mentre solo Una Chiave per il Passalacqua sul Lago di Como, che era stato messo al primo posto dalla classifica The World 50 Best, dove è appena arrivata la chef Viviana Varese. Tra questi anche Villa Crespi del super chef Antonino Cannavacciuolo e Borgo Egnazia, dove la parte ristorativa è in mano a Domingo Schingaro.

Dei 526 hotel presenti sulla Guida, sono 146 le strutture che sono state insignite dei riconoscimenti. In particolare, 8 hanno ricevuto Tre Chiavi Michelin, 31 Due Chiavi Michelin e 107 Una Chiave Michelin. La Toscana è in vetta alla classifica generale con ben 32 presenze, seguita da Campania (18), Lazio (17), Lombardia (16) e Trentino Alto Adige (16). Il primato delle città invece, va a Venezia che può vantarsi di due degli otto alberghi premiati con il massimo riconoscimento.

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