Nel quartiere Trieste a Roma c’è Otosan, uno dei pochi e veri ristorante giapponesi della zona. 

Da Otosan sembrerà di stare in una vera Izakaya, cioè una trattoria giapponese. In uno spazio di design, dove tutto è leggero e allo stesso tempo prezioso, il concept è stato progettato con materie prime naturali come il legno massello di rovere. Linearità, pulizia e calore raccontano più sale che contano 54 coperti. Gli ambienti uniscono il massimo livello di ospitalità all’eleganza degli arredi e dei materiali, come le moderne lampade a forma di cappelli. Altro elemento artistico è l’affresco sulla parete della sala più grande: una squama di pesce, metafora del Sol Levante.

A trasmettere in tavola l’originale cultura giapponese lo chef Aki Kobayashi e il Maestro Sushi Fumio Saito. Mentre lo chef prepara tutti i piatti caldi, il Maestro Sushi, con alle spalle un’esperienza di oltre trent’anni, si esibisce davanti al pubblico in una zona allestita per lo show cooking. In Giappone la preparazione del sushi viene considerata una vera e propria arte e diventare Itamae, ossia “colui che sta dietro il piano da taglio”, Maestro nella composizione del sushi, richiede anni di formazione.

Ad arricchire l’esperienza gastronomica di Otosan, una carta di vini che conta circa 15 etichette e diverse referenze di sake. È presente, infatti, un’importante carta di sake, il “vino di riso” giapponese ottenuto da un processo di fermentazione. È disponibile anche una degustazione di tre differenti Sake Giapponesi Premium: il Dewanoyuki Kimoto, sake preparato con metodo tradizionale giapponese; il Konishi Gold, sake daiginjo preparato levigando il riso più del 50%; l’Uroko Yamahai, sake invecchiato in botti di legno pregiato per più di 5 anni.

CONTATTI

Via Nemorense, 101, 00199 Roma RM
06 4555 2486

Di Carlotta Bernardini

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