Nella 69esima edizione della Guida Michelin Italia, la pioggia di stelle quest’anno premia tutto lo Stivale. 

Intanto il ritorno alla massima velocità di Norbert Niederkofler a Brunico, presso l’Atelier Moessmer, dove ha trovato una dimensione perfetta per la sua cucina di montagna e poi, finalmente, dopo tanti anni le Tre Stelle tornano nel Sud con il ristorante Quattro Passi di Nerano, dove la famiglia Mellino è riuscita a coniugare una straordinaria cucina mediterranea con il calore dell’innata ospitalità campana.

Grandi novità anche a Milano, dove i fratelli Capitaneo entrano in Guida direttamente con Due Stelle e Andrea Aprea recupera la sua posizione dopo l’apertura nel luglio 2022 del suo ristorante.

Ritorno in grande anche per Michelangelo Mammoliti a La Rei di Serralunga d’Alba: Due Stelle d’emblée per questo grande protagonista dell’alta cucina italiana di cui sentivamo la mancanza.

La Campania, oltre al traguardo delle Tre Stelle, si conferma una grande fucina di fine dining: dalle Due Stelle di Napoli con il George Restaurant e di Castellammare di Stabia con Piazzetta Milù alla Stella assegnata a tre ristoranti in Costiera: Alici, Bluh Furore e Un Piano nel Cielo.

Grande raccolto anche per la Sicilia e menzione speciale per l’Umbria, che quest’anno raddoppia il numero delle sue Stelle, passando da 3 a 6 ristoranti stellati.

È solo una nuova stella a brillare sulla Capitale: stiamo parlando di Roy Caceres, con il suo ristorante Orma. Caceres ha convinto tutti in soli 7 mesi, con il nuovo ristorante dall’architettura innovativa, il servizio impeccabile e una cucina in cui la parola “contaminazioni” ha un senso ben preciso e parla delle origini colombiane dello chef.

Un dato interessante è che tra le nuove stelle della Guida, circa la metà sono ristoranti citati per la prima volta. Alcuni di essi sono capitanati o seguiti da chef di cui già conoscevamo l’indubbio valore (come Alici di Crescenzo Scotti, Casa Mazzucchelli, Orma di Roy Caceres…) ma in altri casi si tratta di cucine giovani e promettenti, che hanno subito convinto gli ispettori della guida.

Di Carlotta Bernardini

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